Alleati con il sintomo

L’istinto è quello di volerli eliminare i nostri sintomi, e anche subito. Altro che allearci con loro!

Sono nemici, inutili, e incompatibili con la possibilità di vivere serenamente.

La grande rivoluzione accade quando comprendiamo che invece i nostri sintomi sono spie della macchina che si accendono, e grazie al loro lampeggiare evitiamo di andare a sbattere direttamente fuori strada, prendendo invece la direzione del meccanico.

Sono campanelli d’allarme, antifurti che suonano, pentole a pressione che iniziano a fumare e fischiare.

Perché arrivano dunque?

Per mandarci dei MESSAGGI, per costringerci a FERMARCI, per segnalarci che dobbiamo MODIFICARE IL TIRO.

A volte il messaggio è “smetti di farcela da solo, non devi dimostrare nulla a nessuno, chiedi aiuto!!”.

Altre volte andiamo talmente di corsa ciechi alla vita che il sintomo ci permette di fermarci e recuperare energie vitali.

Altre volte ancora attraverso il sintomo inconsapevolmente lanciamo dei segnali di fumo a qualcuno di importante per noi: ci mettiamo nella condizione di essere noi le persone da “accudire”, bisognose di attenzione e cura, e così l’altro si dedica a noi attraverso proprio quel sintomo.

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Cosa fare allora quando subentra un sintomo? Allearci con lui.

Con una curiosità gentile e delicata, domandarci innanzitutto quale messaggio ci sta consegnando tra le mani.

Ringraziarlo per la sua visita (ambasciatore non porta pena!).

Prenderci cura di quel BISOGNO NASCOSTO che ha dovuto addirittura scomodare un sintomo per farsi vedere e sentire.

E con il tempo, con la pazienza, ma soprattutto con chili di delicata gentilezza verso noi stessi, impariamo a LAVORARE D’ANTICIPO.

Cercando di avere sempre più in mente i nostri bisogni e imparando strategie più funzionali ed evolute per prendercene cura e soddisfarli.

È un lavoro di squadra, dove non esiste nessun nemico da combattere.